Nove persone raggiunte da un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di ciascuna di loro. E’ questo quanto emerso questa mattina dall’operazione Gioiello, condotta dai Carabinieri del Comando Provinciale dei Carabinieri di Catania dopo le indagini coordinate dalla Procura Distrettuale del capoluogo etneo. Nei confronti delle nove persone indagate sono state mosse le accuse per il reato di associazione a delinquere finalizzata alla commissione di delitti contro il patrimonio.
Un gruppo criminale a sé stante che operava perlopiù nel territorio compreso tra i Comuni di San Giovanni La Punta, Sant’Agata Li Battiati, Tremestieri Etneo e Gravina di Catania e dedito alla commissione di furti in abitazione, capeggiato dal 37enne Carmelo Silvestro Passalacqua, all’atto agli arresti domiciliari, ma comunque leader carismatico dell’organizzazione. Il materiale oggetto di furto consisteva perlopiù in oggetti preziosi e in monili d’oro, che venivano in seguito colocati nella gioielleria Il Gioiello, sita in viale Mario Rapisardi a Catania e gestita dai fratelli Grazia e Vincenzo Salamone, rispettivamente di 79 e 72 anni e anch’essi raggiunti dalla misura di custodia cautelare. Le indagini inoltre hanno tratto spunto da un furto commesso il 5 giugno del 2021 in un appartamento di San Giovanni La Punta. In questa occasione i Carabinieri hanno accertato, grazie anche all’intervento di una testimone oculare, come David Cristian Spaticchia, 39 anni, svolgesse durante il compimento dell’azione criminale la funzione di “palo”. Carmelo Passalacqua invece è stato individuato come autore del furto. Un reato quest’ultimo commesso arrampicandosi su una grondaia.
Proprio queste azioni funamboliche per compiere i furti sono state ricordate dal comandante della Compagnia Carabinieri di Gravina di Catania, Riccardo Capodivento, durante la conferenza stampa di questa mattina al Comando Provinciale dei Carabinieri di Catania in piazza Giovanni Verga. Gli altri fatti criminosi contestati dai militari hanno avuto luogo il 19 e il 30 giugno sempre del 2021. Entrambi i fatti delittuosi hanno avuto luogo a San Giovanni La Punta e nel primo caso si è trattato di un furto in abitazione scoperto grazie alla visione delle telecamere della zona. Il secondo invece è stato un doppio furto, sempre in abitazione, a distanza di pochi minuti l’uno dall’altro. In questo caso è stata indivudata, sempre dalle telecamere, una Opel Corsa nera noleggiata da uno degli indagati, Emanuele Zappalà, 45 anni, appositamente per portare a termine il furto.
Ricostruendo il percorso effettuato dall’auto è stato possibile accertare come la refurtiva venisse portata ai ricettatori in gioielleria, ovvero i fratelli Salamone. Agli indagati sono stati contestati un totale di 12 furti in abitazione che fruttato un guadagno di circa 120mila euro. Il modus operandi nello specifico consisteva in un sopralluogo nei condomini di interesse, nell’individuazione dell’appartamento in cui compiere il furto, scelto anche in base alle facilità di accesso, nella verifica dell’assenza di persone in casa suonando il citofono, nell’intorduzione all’interno delle case e nel blocco delle porte d’ingresso con sedie e mobili per rendere difficoltoso un eventuale rincasare dei proprietari.
Il 20 dicembre del 2021 furono così arrestati, oltre a Passalacqua e Zappalà, Pasquale Scuderi, 55 anni, e Massimo Luigi Sturniolo, 51 anni. A operare l’arresto furono i Carabinieri di San Giovanni La Punta dopo il ritrovamento di oggetti preziosi, come orologi dal valore di 15mila e 4.600 euro in contanti, di arnesi atto allo scasso e di un flex a seguito di un furto in appartamento nel rione catanese di San Giovanni Galermo. In definitiva per Passalacqua, Scuderi, Spaticchia, Sturniolo e Zappalà è stata applicata la misura della custodia cautelare in carcere. Per Grazia Salamone le misure di obbligo di presentazione alla Polizia Giudiziaria e di permanenza in casa nella notte, per il fratello Vincenzo gli arresti domiciliari. Infine per Paolo Carmelo Simone Di Guardo, 30 anni, e per Claudio Tosto, 41 anni, le misure di obbligo di dimora e di permanenza in casa nell’orario notturno.
Durante la conferenza di questa mattina è stato detto anche come venisse pesato il netto dell’oro e come venisse preteso il pagamento in denaro contante. Capodivento ha sottolineato anche come le azioni criminale venissero compiute in modo celere per consentire a chi le commetteva di essere al sicuro.