“Sulle partecipate del Comune di Catania sta andando in scena uno spettacolo davvero indecoroso, che fa male a lavoratori e cittadini“. È questo il pensiero della Ugl di Catania che, con in testa il segretario territoriale, Giovanni Musumeci, interviene ancora una volta sullo stallo che stanno attraversando le società che svolgono servizi in house per conto di Palazzo degli Elefanti.
“Da mesi la politica non riesce a trovare la quadra sui nomi da proporre al socio unico per il rinnovo dei vertici societari. Quanto accaduto ieri in Multiservizi, con le dimissioni di due consiglieri d’amministrazione e la relativa decadenza dell’intero consiglio, probabilmente servirà ad accelerare il dialogo e le procedure di scelta della nuova governance di questa e delle altre aziende partecipate. Bisogna fare presto e bene – aggiunge Musumeci – perché questa impasse provoca solo ripercussioni sul servizio pubblico, sui dipendenti e sulla cittadinanza in una città che ha estremo bisogno di servizi di eccellenza. Non possiamo che condividere il percorso tracciato rispetto al quale, si spera, alla fine saranno scelte persone di alto profilo per costituire i nuovi consigli di amministrazione, ma oltre a questo la necessità è quella di avere anche chiara una visione progettuale di prospettive sulla gestione di queste realtà aziendali. A prescindere da chi verrà designato, è su quest’ultimo punto che noi come sindacato – rimarca il segretario territoriale della Ugl catanese – chiediamo al sindaco Enrico Trantino un confronto urgente. I rilievi della Corte dei conti sul processo di razionalizzazione fermo da qualche anno, dopo la creazione di Amts, preoccupano e non poco. Motivo per cui vogliamo capire se è ancora intenzione dell’Amministrazione procedere con la costituzione della holding e con la fusione di Sidra con Catania rete gas e Asec trade (anche alla luce dell’avvio della gestione idrica unica e dell’incedere delle liberalizzazioni), come da piano già approvato. Fondamentale è anche il futuro di Amts con la gestione del trasporto pubblico locale che va incontro alle nuove regole di mercato e quello di Multiservizi che, nonostante gli sforzi gestionali fin quì operati, deve trovare il suo definitivo risanamento. Urge fare anche un punto della situazione sull’andamento del contratto di rete, immaginando di estenderlo anche ad altre società in house del territorio, come prevede la legge. Il tempo a disposizione è esiguo, ma noi siamo sempre pronti al dialogo nell’interesse di chi lavora e non deve temere per il proprio stipendio e di quei cittadini che, pagando le tasse, meritano un servizio di qualità piuttosto che ritrovarsi a dover finanziare un nuovo dissesto finanziario”.