Francavilla di Sicilia – I Carabinieri della Compagnia di Taormina, su delega della Direzione Distrettuale Antimafia di Messina, hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di Alfio Patanè, 47enne di Fiumefreddo di Sicilia, già noto esponente del clan Brunetto, operante nei territori di Giarre, Fiumefreddo e zone limitrofe. L’uomo è accusato di estorsione aggravata dal metodo mafioso.
Il provvedimento scaturisce da un’indagine avviata circa un anno fa, culminata con l’accusa a Patanè di aver costretto un imprenditore di Francavilla di Sicilia ad accettare la permuta tra due autovetture, rifiutandosi però di pagare la consistente differenza di valore tra i mezzi.
Le indagini, coordinate dalla DDA di Messina, si sono avvalse di attività tecniche che hanno permesso di ricostruire la dinamica dei fatti, risalenti al giugno 2024, e di raccogliere un solido quadro indiziario a carico dell’indagato. Secondo l’accusa, Alfio Patanè avrebbe imposto all’imprenditore di accettare uno scambio tra la sua autovettura e un veicolo di segmento superiore, di proprietà dell’imprenditore, senza saldare la cospicua differenza di prezzo.
Il metodo mafioso sarebbe stato utilizzato da Patanè, figlio del defunto Sebastiano Patanè (a lungo ai vertici del clan Brunetto), in virtù della sua notoria e già accertata appartenenza all’organizzazione criminale, conosciuta dalla persona offesa.
L’ordinanza di custodia cautelare è stata notificata ad Alfio Patanè direttamente nel carcere di Barcellona Pozzo di Gotto, dove l’uomo si trova già detenuto per altre cause dallo scorso agosto. La sua permanenza nella casa lavoro del carcere era stata disposta dal Tribunale di Sorveglianza di Catania in seguito alla ripetuta inosservanza delle prescrizioni imposte, che avevano evidenziato una perdurante e rilevante pericolosità sociale dell’uomo, portando alla sostituzione di una misura non detentiva con quella di sicurezza detentiva.