Furci Siculo si è stretta intorno al dolore della famiglia Quaranta, riunendosi in una commovente marcia silenziosa per ricordare Lorena Quaranta, la giovane studentessa uccisa dal fidanzato Antonio De Pace nel marzo del 2020. Un corteo composto da centinaia di persone, tra familiari, amici, istituzioni e associazioni, ha percorso, partendo da quel maledetto appartamento di via delle Mimose, le strade della cittadina ionica per esprimere la propria indignazione e chiedere giustizia.
La decisione della Cassazione di annullare con rinvio la condanna all’ergastolo dell’assassino, limitatamente all’applicabilità delle attenuanti generiche, ha riaperto una ferita ancora fresca e provocato sdegno e rabbia. Le motivazioni della Cassazione parlano di stress da Covid. Una decisione inaccettabile soprattutto per il padre di Lorena, Enzo Quaranta, e per la mamma Cinzia.
La marcia, organizzata dall’associazione “Al tuo Fianco” presieduta dall’avvocato Cettina La Torre, si è conclusa sul lungomare, davanti alla panchina rossa dedicata alla giovane studentessa, un simbolo della lotta contro la violenza sulle donne. Un momento di raccoglimento e di riflessione, durante il quale è emersa con forza la necessità di una maggiore attenzione al fenomeno dei femminicidi e di una legislazione più severa.
Presenti il primo cittadino di Furci Siculo Francilia insieme a tanti altri sindaci ed amministratori locali del comprensorio, l’onorevole siciliano Giuseppe Lombardo, le associazioni antiviolenza “Athena”, “Evaluna Onlus” e “Non una di meno”.