“Giovanni ho preparato il discorso da tenere in chiesa dopo la tua morte: Ci sono tante teste di minchia che sognano di svuotare il Mediterraneo con un secchiello. O quelle che sognano di sciogliere i ghiacciai del Polo con un fiammifero. Ma oggi signori e signore, davanti a voi, in questa bara di mogano costosissima, c’è il più testa di minchia di tutti: Uno che aveva sognato niente di meno di sconfiggere la mafia applicando la legge…”.

Così Paolo Borsellino si rivolgeva all’amico Giovanni Falcone per sdrammatizzare su una sorte che nei loro cuori era certa.

Trentadue anni sono trascorsi da quel tragico giorno in cui Giovanni Falcone, magistrato italiano simbolo della lotta alla mafia, venne strappato alla vita nell’attentato di Capaci. Un’esplosione di tritolo spezzò la sua esistenza e quella della moglie Francesca Morvillo, insieme agli agenti della scorta Antonio Montinaro, Vito Schifani e Rocco Dicillo.

Un dolore immenso che ancora oggi attanaglia l’Italia, un monito indelebile contro la criminalità organizzata e un faro che illumina il cammino di chi, come Falcone, ha dedicato la propria vita alla ricerca della giustizia e alla difesa dei valori più alti della società.

Falcone non era solo un magistrato, era un eroe. Un uomo dallo sguardo lucido e penetrante, animato da un’incrollabile tenacia e da un profondo senso del dovere. Un vulcano di idee innovative che rivoluzionò il metodo investigativo contro Cosa Nostra, creando un pool di magistrati dedicati esclusivamente alla lotta alla mafia e ideando il maxiprocesso di Palermo, un evento epocale che sconfisse per la prima volta i vertici di un’organizzazione criminale di tale portata.

Le sue parole risuonano ancora oggi con grande forza: “L’importante non è stabilire se uno ha paura o meno, è saper convivere con la propria paura e non farsi condizionare dalla stessa. Ecco, il coraggio è questo, altrimenti non è più coraggio ma incoscienza.”

Falcone non era solo un uomo coraggioso, era un uomo giusto. Un uomo che credeva fermamente nella legalità e che lottò con instancabile dedizione per sconfiggere la mafia e restituire ai cittadini la libertà e la dignità. Un uomo che sapeva che il prezzo da pagare per la verità poteva essere alto, ma che non si è mai piegato alle minacce e alle intimidazioni.

Il suo esempio rappresenta una luce di speranza per tutti. Un monito a non arrenderci mai di fronte alle ingiustizie, a lottare sempre per ciò che è giusto, a non avere paura di denunciare il malaffare.

Falcone vive nei nostri cuori e il suo ricordo continuerà a ispirare le generazioni future. La sua eredità è un patrimonio prezioso che dobbiamo custodire con cura e trasmettere alle nuove generazioni, affinché la sua lotta non sia stata vana e la sua morte non sia stata inutile.

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