LETOJANNI. Le ragioni del no sono molteplici: ambientali, paesaggistiche, economiche oltre al rischio concreto di ingerenze mafiose. Soprattutto a dire no sono i cittadini che più volte hanno espresso il loro dissenso con partecipate e trasversali manifestazioni di piazza. Per questo motivo, a sostegno di ciò, domenica 10 marzo, alle ore 16:30, presso l’Aula consiliare del Comune di Letojanni, il circolo PRC della Riviera jonica messinese “Lidia Menapace” terrà un incontro/dibattito intitolato “IL PONTE SULLO STRETTO. Le ragioni del NO”. Ad intervenire nel corso dell’evento, organizzato dal circolo locale di Rifondazione Comunista, ci sarà Antonio Mazzeo, peace-researcher e giornalista impegnato nei temi della pace, della militarizzazione, dell’ambiente, dei diritti umani, della lotta alle criminalità mafiose; Luigi Sturniolo che da oltre 20 è uno dei più conosciuti attivisti del Movimento No Ponte e che ha curato molti articoli e alcune pubblicazioni sull’argomento: tra queste è da ricordare “Ponte sullo Stretto e mucche da mungere” del 2009, e Domiziana Giorgianni, interna da tanti anni nelle lotte in difesa dei territori in Sicilia e fuori dalla Sicilia, visto che dal 2018 è tra le più impegnate attiviste del Movimento contro la costruzione del Ponte sullo Stretto. “Come Rifondazione Comunista siamo da sempre contrari a quest’opera inutile e dannosa per il territorio e che non risponde a un reale bisogno della popolazione ma solo a logiche di potere e di profitto – spiega in una nota la segretaria del circolo locale, Stefania De Marco, insieme a tutti i componenti del Partito -. Le necessità reali del territorio sono ben altre: il dissesto idrogeologico, un adeguamento generalizzato degli edifici all’elevato rischio sismico dello stretto, infrastrutture viarie e ferroviarie degne di questo nome, una rete capillare dei trasporti pubblici urbani ed extraurbani”. Insomma, il ponte – a detta del Partito – “potrebbe diventare l’ennesima cattedrale nel deserto, e non solo in senso metaforico visto che siamo in emergenza siccità”. Il ponte rappresenta, infatti, un’idea di sviluppo calata dall’alto che rischia di portare solo distruzione a luoghi meravigliosi dal punto di vista paesaggistico e dall’equilibrio naturale delicatissimo. Un’opera che, secondo i componenti del circolo, non gioverà, né nell’immediato, né nel lungo periodo, all’economia della zona. “Basti pensare all’impatto sul turismo – dicono ancora – che avranno i decennali e invasivi cantieri. Invece, la propaganda sulla realizzazione del Ponte è usata dal Governo per la sua campagna elettorale permanente, per distrarre l’opinione pubblica da temi ben più rilevanti per il Paese e per alimentare le fameliche clientele economiche locali e nazionali”. L’evento verrà introdotto e coordinato propria dalla segretaria locale, Stefania De Marco, che ha dichiarato ancora come “da sempre i siciliani e i calabresi sono scettici sul ponte, sanno che non si realizzerà mai, nonostante le diverse inaugurazioni dei lavori. Ma anche fra gli esperti del settore rimane il dubbio sulla sua fattibilità tecnica. Tuttavia, proprio per queste ragioni, la nostra attenzione deve rimanere alta perché c’è il fondato rischio che il ponte si cominci a costruire, si devasti irreversibilmente il territorio e che poi diventi l’ennesima opera incompiuta”.
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