Messina – Un modello pubblico, integrato e capace di generare occupazione e servizi. È la fotografia emersa oggi al Salone delle Bandiere di Palazzo Zanca, dove il Comune di Messina ha dedicato una conferenza stampa all’illustrazione dell’azione amministrativa e, in particolare, al caso di successo di Messina Social City, l’Azienda speciale per la gestione dei servizi sociali.
L’incontro, inserito nel ciclo “Messina 2027/2032 – Il futuro inizia oggi”, ha visto il Sindaco Federico Basile evidenziare come l’Azienda rappresenti un pilastro delle politiche sociali cittadine. «Messina Social City – ha dichiarato Basile – è lo strumento centrale per superare la storica frammentazione dei servizi, garantendo al Comune la possibilità di programmare, coordinare e governare direttamente, offrendo continuità e maggiore tutela ai cittadini più fragili».
L’Assessore alle Politiche sociali, Alessandra Calafiore, ha ripercorso la genesi dell’Azienda, definendola una «scelta politica chiara e coraggiosa». Prima del 2018, il sistema si basava su una gestione complessa e frammentata, affidata a cooperative tramite appalti che rendevano difficile il controllo, la programmazione e, di conseguenza, l’efficacia degli interventi.
«Con Messina Social City – ha spiegato Calafiore – abbiamo costruito un modello pubblico che assicura stabilità e un’integrazione dei servizi. Non si tratta solo di aumentare i numeri, ma di garantire una presa in carico complessiva delle persone, superando le criticità del passato».
La Presidente di Messina Social City, Valeria Asquini, ha illustrato la trasformazione da un sistema disorganico a un «modello pubblico integrato». La novità più significativa è il passaggio da un welfare prestazionale a un welfare generativo, che non si limita a fornire risposte immediate, ma «attiva processi di crescita, costruisce autonomia e rafforza la comunità».
I dati presentati confermano la crescita esponenziale e l’efficacia del modello:
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Assistenza scolastica disabili: si passa dai 350 alunni stimati nel 2018 ai 906 del 2025 (crescita del +160%).
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Scuolabus: servizio ricostruito da zero, con 1.190 richieste evase nel 2025.
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Refezione scolastica: raddoppiata, da 1.200 a 3.000 pasti al giorno.
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Asili nido: i posti sono aumentati del +75%, passando da 65 a 158.
Sul fronte occupazionale, l’Azienda ha stabilizzato 292 lavoratori tra il 2022 e il 2024, arrivando a una dotazione complessiva di 1.308 risorse umane, di cui 649 a tempo indeterminato.
Un dato particolarmente rilevante riguarda l’aspetto economico. La gestione pubblica ha dimostrato di essere più efficiente rispetto al precedente sistema delle cooperative.
| Modello di Gestione | Periodo | Costo (18 mesi) | Note |
| Cooperative | Prima 2018 | € 20.321.417,70 | Servizi frammentati, alta intermediazione. |
| Messina Social City | 2018-2019 | € 15.547.132,30 | Risparmio immediato di oltre 4 milioni. |
Oggi, il costo del contratto di servizio annuale è di €13.051.200,00, inferiore al passato ma con un numero di beneficiari e servizi enormemente superiore.
L’ex Sindaco Cateno De Luca, oggi deputato, ha rivendicato la scelta politica: «Abbiamo scelto consapevolmente di cambiare modello, assumendoci la responsabilità di costruire un sistema pubblico fondato su efficacia ed economicità. L’eliminazione delle intermediazioni ha prodotto un risparmio di circa 2 milioni già nel primo anno». De Luca ha concluso: «Non abbiamo fatto scelte ideologiche, ma basate sui numeri. Oggi Messina è un esempio positivo, un modello che viene guardato e replicato anche da altri territori».
La conferenza si è conclusa con l’annuncio da parte del coordinatore regionale di Sud Chiama Nord, Danilo Lo Giudice, di due nuove adesioni al progetto amministrativo: i medici Massimo Pulitanò e Giovanna Genitori, entrambi pilastri della società civile che hanno scelto di «mettersi in gioco» per dare il proprio contributo alla città.


