PALERMO. Un’imbarcazione sottratta agli scafisti, in Sicilia, data in custodia ad Archeoclub D’Italia, diventa MareNostrum Dike e ritorna in Sicilia come luogo di legalità nel giorno dell’anniversario dell’attentato al giudice Giovanni Falcone. La nave è una Oceanis 473 clipper con un massimo di 12 posti, ma sulla quale gli scafisti facevano salire anche 115 persone, facendo traffico di uomini e che l’Archeoclub D’Italia ha trasformato in motovela della legalità, facendola diventare luogo di attività sociale, didattica, luogo di legalità e di conoscenza dando la possibilità alle nuove generazioni di salire per ascoltare buoni esempi evedere buone azioni di legalità e di riscatto sociale. L’Oceanis si chiama MareNostrum dal nome della struttura marina e Dike dal nome della dea della giustizia nella mitologia greca. Il 21 maggio la motovela della legalità salperà da Napoli, navigherà lungo le coste della Magna Grecia e attraccherà il 23 maggio mattina, a Palermo, accolta dalle autorità militari, civili e dalle scuole. I ragazzi saliranno a bordo della MareNostrum Dike, un tempo luogo di illegalità, sofferenza, dolore, pianti, oggi luogo di legalità e di vita, per ascoltare la storia dell’imbarcazione, per vedere a bordo, attraverso dei video, anche tutta l’attività didattica che Archeoclub D’Italia sta facendo con i ragazzi dell’Area Penale di Napoli, Marina Militare, Corpo Militare dell’Ordine di Malta. I ragazzi delle scuole siciliane, vedranno, salendo a bordo, anche tutte le attività culturali messe in campo e gli interventi di tutela ambientale ai quali la MareNostrum Dike ha partecipato in questi mesi”. L’Oceanis 473 clipper, come già detto, era un’imbarcazione con la quale gli scafisti trafficavano persone. Sottratta e confiscata, in Sicilia, la Procura di Ragusa l’ha data in custodia ad Archeoclub D’Italia che ha dato all’imbarcazione una seconda vita. Oggi non è più luogo di sofferenze e illegalità ma è MareNostrum Dike, luogo di riscatto, di vita, di conoscenza.

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