Il Consiglio dei Ministri di oggi si riunirà per esaminare la richiesta della Regione Siciliana di dichiarare lo stato di emergenza per il deficit idrico che attanaglia l’isola. Il presidente della Regione, Renato Schifani, sarà presente per sostenere la richiesta di 720 milioni di euro per affrontare la crisi.
Anche se la richiesta di stato di emergenza dovrebbe essere approvata, la vera sfida sarà quella di definire i dettagli degli interventi e la reale quantità di finanziamenti che verranno stanziati. È probabile che la cifra finale sia inferiore ai 720 milioni richiesti, ma il governatore Schifani farà del suo meglio per ottenere risorse adeguate per affrontare la grave situazione.
Oltre allo stanziamento di fondi, il Consiglio dei Ministri dovrebbe nominare un commissario per gestire l’emergenza. Il nome più gettonato è quello dello stesso Schifani, che potrebbe delegare la carica ad altri.
Tra le prime misure da attuare ci sono l’acquisto di nuove autobotti per i comuni siciliani in difficoltà, la rigenerazione di pozzi e sorgenti, il potenziamento degli impianti di pompaggio e delle condotte esistenti, e la realizzazione di nuove condotte di bypass.
L’Autorità regionale di bacino potrebbe anche disporre la chiusura parziale dei rubinetti degli invasi “promiscui”, destinando l’acqua potabile solo alle abitazioni.
La situazione è critica, con laghi, fiumi e campagne che soffrono per la mancanza di acqua. I dati del Sias, il Servizio informativo agrometeorologico siciliano, confermano la gravità della situazione: aprile è stato un mese molto secco, con precipitazioni inferiori alla media e un deficit idrico che si protrae da mesi.
Le speranze di un recupero significativo del deficit accumulato sono ormai svanite e la siccità sta assumendo i contorni di un’anomalia climatica estrema. Dall’1 settembre 2023, le precipitazioni sono state solo la metà dei valori normali, con alcune zone della Sicilia orientale che hanno ricevuto meno del 30% delle precipitazioni attese.
L’area etnea è la più colpita, con il periodo settembre-aprile che risulta essere uno dei più siccitosi degli ultimi 100 anni.
La dichiarazione dello stato di emergenza è un passo fondamentale per affrontare la crisi idrica in Sicilia, ma serviranno interventi concreti e finanziamenti adeguati per scongiurare il peggio