E’ notizia di ieri quella relativa all’aumento a partire dalla giornata di oggi dei costi dei pedaggi ai caselli autostradali del 2,3 %. La norma è stata inserita nel Decreto Milleproroghe varato nello scorso mese di dicembre dal Consiglio dei Ministri.
Il Consorzio Autostrade Siciliane, che gestisce le autostrade Messina-Palermo, Messina-Catania e Siracusa-Gela, ha ricordato come l’importo del pedaggio possa essere rimborsato in caso di presenza di cantieri nel percorso autostradale e di semplici lavori di manutenzione che allungano i tempi di percorrenza.
In Sicilia però le autostrade fanno spesso discutere per le condizioni non buone del manto stradale o per la pericolosità di alcuni tratti in sopraelevata. Il presidente dell’Aias (Associazione Imprese Autotrasporatori Siciliani), Giuseppe Richichi, in esclusiva a Notizie Sicilia spiega come proprio in relazione allo stato in cui si trovano le autostrade questi aumenti siano ingiustificati.
“E’ assurdo – afferma Richichi – soprattutto pagare autostrade come le nostre, non in sicurezza, con svincoli chiusi e che rendono un disastro il viaggio. Aggiungo anche che non ci sono alternative all’autostrada per i mezzi pesanti. Se io non voglio pagare loro mi devono dare un’alternativa. A S.Alessio gli autoarticolati non possono girare su quel ponte che hanno fatto. Se succede qualcosa sulla Messina-Catania rimaniamo paralizzati e bloccati. Voglio capire come il popolo siciliano non faccia a ribellarsi. Un’autostrada che non ha nemmeno una corsia di emergenza non va pagata. Invece tutti pagano, tacciono e subiscono anche per un treno che impiega quattro ore e mezza per arrivare a Palermo”.