Palermo – La Sicilia si presenta come una regione con un’alta percentuale di anziani e un basso numero di giovani. Questo divario demografico, unito a un sistema sanitario carente, dipinge un quadro preoccupante per la popolazione anziana siciliana.

Il rapporto Bes dell’Istat evidenzia che in Sicilia l’aspettativa di vita è inferiore di quasi 3 anni rispetto alla media nazionale, mentre le pensioni medie si aggirano intorno ai mille euro mensili. Questi dati, presentati durante il convegno “Invecchiamento attivo. Serve una legge anche in Sicilia”, organizzato dai sindacati Cgil, Cisl e Uil insieme alle associazioni Ada, Anteas e Auser, tracciano un ritratto preoccupante della realtà siciliana.

I relatori del convegno hanno sottolineato l’urgenza di una legge sull’invecchiamento attivo che sia in grado di invertire questa tendenza. “È tempo di uscire dalla cultura dello scarto che marginalizza gli anziani – hanno affermato i sindacati – e valorizzare il loro potenziale come risorsa preziosa per la società.”

Tra le proposte concrete presentate al convegno spicca l’istituzione di un Servizio Civile degli Anziani Attivi. Un’iniziativa che permetterebbe agli anziani di mettere a frutto le loro competenze e la loro esperienza in vari ambiti, dal tutoraggio scolastico alla formazione professionale, dal sostegno alle persone senza fissa dimora alla tutela ambientale.

L’evento si è concluso con un accorato appello alle istituzioni affinché si adoperino per realizzare una legge sull’invecchiamento attivo che sia in grado di garantire agli anziani siciliani una vita dignitosa e attiva. Un impegno necessario per costruire un futuro migliore per la Sicilia e per l’intero Paese.

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