Il dialetto siciliano su Google Translate adesso è realtà. Il colosso statunitense, grazie all’ausilio dell’intelligenza artificiale e un team di linguisti, ha ampliato il database del proprio dizionario inserendo 110 nuove lingue tra quelle supportate dal proprio servizio di traduzione.
Fondamentale il lavoro accurato svolto da Cademia Siciliana, una sorta di Accademia della Crusca isolana che, credendo fortemente nel bilinguismo regionale, ha collaborato attivamente con Google per la realizzazione del progetto.
Il comunicato ufficiale apparso sui canali social non lascia dubbi sugli intenti degli studiosi di linguistica: “Doppu assai travagghiu di nostri vuluntari l’annu passatu, ora vu putemu cuntari: Google Translate ora supporta a lingua siciliana!”
“Il nostro interesse è quello si salvaguardare una lingua che tra i giovani non si parla più. Stiamo lavorando per far sì che non vada perduta” – affermano i portavoce dell’associazione – “Siamo un popolo bilingue e parlare dialetto non significa essere poco colti, ma semplicemente parlare una seconda lingua”.
Cademia Siciliana non partecipa per la prima volta ad iniziative simili. In passato ha già contribuito all’implementazione del siciliano nel Common Language Data Repository dell’Unicode, nelle traduzioni di Minecraft e Telegram, nell’inserimento dei sottotitoli su YouTube e della lingua sulla tastiera GBoard per Android.
Non solo il siciliano, tra le 110 lingue saranno presenti anche lombardo, veneziano, friulano e ligure. A giocare un ruolo decisivo in un incremento simile, è stato sicuramente l’utilizzo dell’AI, considerando che l’ultimo aggiornamento risalente al 2022 aveva visto inserire “solo” 24 nuove lingue.
Tradurre dall’inglese, o qualsiasi altro idioma, al siciliano sarà semplicissimo. Basterà seguire gli stessi passaggi effettuati finora, accedendo alla pagina principale del traduttore o all’app per dispositivi mobili, digitare la frase nell’apposito box e tramite i menù a tendina selezionare lingue di partenza e di destinazione.
Nel tempo saranno integrate ancora più varietà linguistiche e convenzioni ortografiche. “Quando si aggiungono nuove lingue a Translate” – riporta Google – “ci sono molti aspetti da considerare: dalle varianti che offriamo alle grafie specifiche che utilizziamo. Le lingue hanno un’immensa quantità di variazioni: varietà regionali, dialetti, diversi standard di ortografia. Il nostro approccio è stato quello di dare priorità alle varietà più comunemente utilizzate in ogni lingua”.