TAORMINA. “Sono sempre alla ricerca di me”: in questa costante recherche artistica – e prima ancora umana – c’è tutta la personalità di Amii Stewart, grande cantante e interprete dalla sorprendente capacità di reinventarsi, esplorando diversi generi come il pop, il soul e il jazz. Per il gran finale del Festival Taormina Arte 2024, che ha privilegiato l’approccio multigenere, non poteva esserci scelta più coerente che ospitare il concerto “Ci vorrebbero mille canzoni”, in cui l’inimitabile singer ripercorre le tappe di una prestigiosa quanto variegatissima carriera. L’appuntamento al Teatro Antico, fissato per giovedì 29 agosto alle ore 21:30, suggella l’importante successo riscosso dalla manifestazione, sostenuta e finanziata dalla Regione Siciliana-Assessorato al Turismo, Sport e allo Spettacolo, guidato da Elvira Amata. Migliaia di presenze ha fatto registrare il festival organizzato dalla Fondazione Taormina Arte Sicilia, governata dal commissario straordinario Sergio Bonomo. La direzione artistica è affidata a Gianna Fratta, che ha impaginato un programma di alto livello con un’impostazione multidisciplinare e appunto multigenere. Come la vocazione di “Amii from Washington”, con la sua straordinaria evoluzione. Una star amatissima, raffinata e affascinante, dal profondo profilo spirituale, che a Taormina si propone in versione “sinfonica”, accompagnata dalla rinomata Orchestra della Magna Grecia diretta da un maestro di chiara fama come Piero Romano, per ripercorrere una carrellata di grandi successi italiani e internazionali, sulle note di Ennio Morricone, Mina, Sting, Lucio Dalla, Pino Daniele, Gino Paoli, Vasco Rossi, solo per citare alcuni autori. Amii Stewart racconterà al pubblico una storia lunga e costellata di riconoscimenti in tutto il mondo. Ci vorrebbero davvero mille canzoni per mostrare le meraviglie che la musica le ha regalato, per sondare tutte le possibilità della sua voce dal timbro unico. E ci vorrebbero mille canzoni d’amore per rivelare cosa significa per lei sentire il brivido dell’attesa dietro le quinte e rinnovare un’emozione sempre nuova, ogni volta prima di andare in scena, rievocando un cammino che parte da lontano. Nata a Washington D.C. e da moltissimi anni naturalizzata italiana, la piccola Amii cresce in una famiglia cattolica, mantenendo un intimo rapporto con la fede che ancora là sostiene. Inizia a studiare ballo a nove anni, poi da attrice. E tra i suoi insegnanti c’è Debbie Allen, la professoressa di danza Lydia Grant di “Saranno famosi”, incontro che la avvia nel musical con il debutto in «Bubbling Brown Sugar» di Loften Mitchell. A Broadway parte come sostituta, ma poi quando lo show approda nel West End, a Londra, si guadagna un ruolo principale e viene scoperta dal produttore discografico Barry Lang, che prima le fa incidere «You Really Touched My Heart», poi le fa raggiungere il successo planetario con l’esplosiva versione dance di “Knock on Wood”, che l’ha consacrata come una delle voci più potenti e riconoscibili del panorama musicale. A soli 23 anni arriva a cantare la hit nel celebre Studio 54 di New York, ormai in vetta a tutte le classifiche di vendita con otto milioni di copie vendute. Mentre il fenomeno della disco music comincia a declinare, si trasferisce in Italia dove la casa discografica Bmg Italia le dà carta bianca e arrivano gli exploit con Gianni Morandi ed Eros Ramazzotti, le collaborazioni con Mike Francis ed Ennio Morricone, con il quale incide lo storico album “Pearls”. Ritrova il musical con “Jesus Christ Superstar” e diventa musa di Nicola Piovani che scrive per lui diverse opere tra cui “La pietà”, struggente “Stabat Mater” ambientato ai nostri giorni, arricchendo una discografia nella quale figurano ben 21 album e 15 singoli. Il concerto al Teatro Antico di Taormina ripercorrerà questo viaggio emozionante: il pubblico avrà l’opportunità di rivivere i suoi successi più celebri e scoprire interpretazioni inedite, in un itinerario che dà ampio spazio all’universo cantautorale italiano, ma tocca altresì capisaldi della pop music. Ad accompagnarla un’orchestra sinfonica, con originali arrangiamenti in grado di valorizzare le doti interpretative di una vera icona della musica internazionale. “Ci vorrebbero mille canzoni” è anche e soprattutto il ringraziamento che un’artista carismatica rivolge al suo pubblico, generoso di entusiasmo e applausi. Mille canzoni per lei come per tutti noi. Per conoscersi nel canto dell’anima, in una continua ricerca di sé e degli altri.
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