TAORMINA. Il tempo sembra ormai definitivamente scaduto. E di garanzie vere e proprie non ce ne sono. Anzi, solo proclami, prese di posizione e stoccate politiche. Il Centro Cardiologico Pediatrico “Bambino Gesù” di Taormina potrebbe chiudere il 31 luglio prossimo e di fronte a questo epilogo che tutti vogliono scongiurare, restano solo le proteste dei genitori dei piccoli pazienti che in questi giorni stanno facendo da soli la voce grossa, auspicando che la situazione possa risolversi nel migliore dei modi. Cosa alquanto improbabile, visto che la data della chiusura del centro si avvicina di giorno in giorno e nessuno, tra Governo nazionale, Governo regionale, Ministero, Assessorato e Amministrazione comunale, sta proponendo una soluzione per evitare una procedura che è già nell’aria da diversi anni. Il Ccpm di Taormina, attivo dal lontano 2010 e polo di assoluta eccellenza e qualità per tutto il Sud d’Italia, è ormai prossimo alla chiusura, anche se nelle scorse ore il Codacons è uscito allo scoperto al riguardo. Se la volontà politica è quella di non mantenerlo a Taormina, il Codacons propone con determinazione una soluzione concreta e immediatamente realizzabile: il trasferimento delle attività a Catania presso l’Azienda Ospedaliera Universitaria Policlinico “G. Rodolico – San Marco” o presso l’Azienda Ospedaliera Garibaldi di Catania, entrambe strutture pubbliche idonee, dotate di competenze, logistica e capacità di gestione per garantire la continuità del servizio in sicurezza. Una proposta di cui si sta discutendo molto nelle ultime ore, ma su cui non c’è ancora alcuna certezza che possa essere presa in considerazione. L’unica cosa sicura è che i genitori dei pazienti taorminesi stanno continuando ininterrottamente a protestare silenziosamente per continuare ad avere un diritto sacrosanto: quello della salute dei propri figli.
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