Il resoconto ufficiale di Palazzo d’Orleans descrive un clima di “grande armonia e partecipazione” durante il vertice di maggioranza, nonostante qualche tensione interna. La coalizione di centrodestra in Sicilia, composta da Forza Italia, Fratelli d’Italia e Lega, ha mostrato un clima disteso, ma non senza dissidi, specialmente tra gli eredi della Democrazia Cristiana: Raffaele Lombardo e Totò Cuffaro. I due storici rivali, pur alleati, hanno avuto un acceso scambio, principalmente a causa delle divergenze sulle nomine nella sanità agrigentina e le politiche autonomiste, in particolare quelle sostenute dal Movimento per le Autonomie (Mpa) di Lombardo.
Nonostante il “battibecco”, definito poi come una questione di poco conto, c’è stato un chiarimento tra i due, con reciproche proposte di collaborazione per le future nomine. Lombardo, tuttavia, ha mostrato insoddisfazione per le recenti decisioni politiche, inclusa la distribuzione delle cariche nella sanità, soprattutto a Catania, dove il suo partito è rimasto escluso.
Il presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, ha aperto il vertice con una panoramica sugli obiettivi raggiunti nei primi due anni di governo, sottolineando l’ottimo rapporto con la Lega e Fratelli d’Italia, e i miglioramenti nei legami con Noi Moderati. Schifani guarda con favore anche alle mosse politiche a livello nazionale, dove Giorgia Meloni sembra attrarre figure come Mara Carfagna e Mariastella Gelmini verso il centrodestra.
Nel frattempo, un confronto interno a Forza Italia è previsto per mercoledì, con diversi deputati regionali decisi a chiedere un maggiore coinvolgimento nelle decisioni e discutere della possibile sostituzione dell’assessore alla Salute, Giovanna Volo.
In generale, Schifani sembra aver momentaneamente gestito le tensioni, mantenendo sotto controllo le criticità interne alla coalizione, sebbene permangano alcune questioni aperte, soprattutto riguardanti la Democrazia Cristiana e le sue aspettative sulle nomine.