Gli agenti della Polizia di Stato del Commissariato di Pubblica Sicurezza di Adrano hanno proceduto all’esecuzione di un provvedimento di custodia cautelare in carcere relativa a un 24enne, che si trovava agli arresti domiciliari in quanto responsabile, unitamente ad altre persone, di furti con il metodo delle cosiddette “spaccate”.

Il provvedimento con il quale il giovane è stato condotto in carcere scaturisce dalle segnalazioni all’Autorità Giudiziaria delle plurime violazioni delle prescrizioni derivanti dagli arresti domiciliari, e, tra queste, due evasioni, per le quali il giovane è stato denunciato dagli agenti del commissariato. Sulla scorta delle informazioni fornite in merito e in relazione alla richiesta di aggravamento della misura cautelare, l’Autorità Giudiziaria ha ritenuto opportuno revocare il beneficio degli arresti domiciliari disponendo la detenzione in carcere. Ultimati gli accertamenti di rito, il 24enne è stato pertanto condotto nel carcere di piazza Lanza, dove rimarrà ristretto a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.

Il 24enne, assieme ai complici, aveva commesso alcuni furti – avvenuti nel periodo compreso tra il mese di gennaio e il mese di luglio del 2023 – ai danni di diverse attività commerciali, sfondando delle vetrine o delle saracinesche con l’utilizzo di autovetture, rubate e utilizzate come “ariete”.

A quel tempo l’indagine, che aveva portato all’esecuzione delle misure cautelari, aveva consentito di raccogliere una serie di elementi utili a comprovare una certa correlazione tra i furti alle attività commerciali e altri furti commessi in orario serale e notturno, nei distributori automatici di bevande e alimenti, collocati all’interno degli istituti scolastici.

Gli investigatori del Commissariato di Adrano attraverso mirati servizi di osservazione ad ampio raggio dopo aver arrestato in flagranza 4 soggetti, autori del furto nelle macchinette, erano riusciti a provare come gli stessi fossero gli autori coinvolti anche nelle attività illecite dei furti con le c.d. “spaccate”. Da quella complessiva informativa trasmessa alla competente Autorità Giudiziaria e dalle evidenze sino a quel momento raccolte erano state disposte misure cautelari con l’arresto di tutti i responsabili, così da smantellare integralmente il gruppo criminale e porre fine al fenomeno.

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