La giunta comunale di Catania presieduta dal sindaco Enrico Trantino nella seduta di mercoledì pomeriggio ha adottato l’atto di indirizzo del Piano Urbanistico Generale (PUG) composto da due tomi; una parte relativa alla pianificazione urbanistica e un’altra alla visione e alle strategie di sviluppo, per un totale di 166 pagine, più due articolati grafici sul consumo di suolo e sulla identificazione del costruito.

La prima parte della relazione si concentra sulla sistematizzazione e analisi delle fonti storiche, dei dati e dei parametri di analisi, in cui vengono raccolti e sistematizzati tutti gli elementi rilevanti per la pianificazione urbana, inclusi dati demografici, economici, ambientali, infrastrutturali e culturali.

La seconda parte della relazione del Piano, chiamato “Catania 2030”, si focalizza, invece, sulla determinazione e specificazione della visione di città promossa dalla Giunta Trantino, con i relativi indirizzi e le strategie. Questa sezione riflette la volontà politica e amministrativa dell’amministrazione di delineare gli obiettivi strategici e le priorità per lo sviluppo urbano nel medio e lungo termine. La visione di città include politiche e programmi per la valorizzazione del patrimonio storico-culturale, la promozione dell’innovazione e della sostenibilità, il potenziamento delle infrastrutture e dei servizi pubblici e l’incentivazione della partecipazione cittadina e della coesione sociale.

“Il nuovo strumento urbanistico – ha detto il sindaco Enrico Trantino – rappresenta un cambiamento radicale, un tentativo di recuperare il tempo perduto e di instaurare un approccio innovativo e sistematico nella pianificazione del territorio di Catania, armonizzando gli indirizzi con il piano di sviluppo territoriale regionale e quello provinciale. Non è solo il prodotto di una necessità normativa, ma un imperativo dettato dalla volontà di andare oltre un passato che ha condizionato la crescita della città, per proiettare Catania verso il futuro sostenibile che merita quale grande città del mezzogiorno d’Italia proiettata verso un Mediterraneo a cui guarda con rinnovato interesse l’intero Paese. Il nuovo PUG dovrà segnare una svolta, offrendo una visione chiara e dettagliata di come la città potrà evolversi nei prossimi decenni. L’obiettivo è quello di creare un equilibrio tra sviluppo e sostenibilità, rispettando al contempo la storia e la tradizione di Catania in cui ogni cittadino possa sentirsi parte integrante per la costruzione del bene comune in una città ben pianificata e ordinata, che invogli al rispetto delle regole e del decoro e incoraggi il senso di appartenenza”.

“Questo Atto di Indirizzo esitato dopo poco più di un anno dal’avvio del nostro lavoro – ha spiegato il vicesindaco e assessore all’Urbanistica Paolo La Grecaviene proposto dall’amministrazione per riavviare il processo del nuovo PUG e aprire la discussione sugli indirizzi della politica del governo del territorio in tutte le sedi – prime fra tutte la Commissione Consiliare Urbanistica e tutto il consiglio comunale-per giungere al Documento preliminare che sarà redatto dagli Uffici. Siamo pronti adesso ad affrontare questa nuova fase che si profila densa di apporti per la nuova Pianificazione. Affrontiamo questo compito con l’entusiasmo e la fiducia necessari alimentati da un forte senso del reale, non attribuendo al piano poteri taumaturgici ma riconoscendo, come ha fatto il Sindaco Trantino nel suo programma elettorale, la indifferibile urgenza della revisione generale di un Piano vecchio di oltre sessanta anni per farne parte sostanziale della visione della città che si vuole sviluppare negli anni a seguire”.

In questa fase dell’iter di adozione del nuovo Pug, dunque, l’Ufficio comunale di Piano, coordinato dal direttore Biagio Bisignani con Salvatore Basile responsabile unico del procedimento, ha tradotto la visione politica in obiettivi operativi, azioni e linee guida per la redazione del Piano Urbanistico Generale. Questi indirizzi forniscono un quadro strategico per il coinvolgimento di altri attori interessati al processo decisionale: tecnici, professionisti, cittadini e stakeholder locali, il cosiddetto dibattito pubblico, una nuova fase approvativa che in tempi brevi verrà avviata dall’amministrazione comunale di Catania.

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