Nell’ambito dell’operazione “El Loco”, coordinata dalla Procura Distrettuale della Repubblica, i finanzieri del comando provinciale di Catania, assieme alle unità del nucleo speciale tutela privacy e frodi tecnologiche di Roma e il supporto di militari AT-PI e cinofili etnei, hanno eseguito due provvedimenti cautelari emessi dal Giudice per le indagini preliminari presso il Tribunale di Catania. Queste misure, che includono custodie cautelari e sequestri, sono state applicate a 9 persone accusate di traffico organizzato e spaccio di sostanze stupefacenti, con l’aggravante della transnazionalità, in concorso con altre 12 persone.

Le indagini, condotte dal gruppo operativo antidroga del Gico del nucleo di polizia economico finanziaria di Catania, hanno permesso di ricostruire la struttura di due organizzazioni criminali impegnate nel traffico di droga tra l’Italia, la Spagna e Malta, e alla gestione delle piazze di spaccio locali. Le attività investigative, tra cui intercettazioni e servizi di osservazione, hanno fatto emergere un modus operandi sofisticato che prevedeva l’importazione e l’esportazione di cocaina, hashish e marijuana, oltre alla distribuzione della droga sul mercato locale. Il primo gruppo criminale, composto da cinque membri principali, tra cui Rocco Ferrara e Giuseppe Carmelo Maria Siscaro, operava nell’hinterland etneo e nella provincia di Siracusa, gestendo l’approvvigionamento di stupefacenti dalla Spagna e la loro distribuzione in Italia e a Malta. Siscaro e Antonino Gianluca Stuppia sono stati identificati come i promotori dell’organizzazione: Siscaro coordinava gli acquisti e la vendita della droga, mentre Stuppia, malgrado fosse detenuto, dirigeva le operazioni tramite altri membri, come Pasqualino Ranno e Massimo Raffaele Serra, responsabili del trasporto e della vendita al dettaglio. L’organizzazione avrebbe anche avuto legami con Salvuccio Lombardo, detto “Salvucciu u ciuraru”, affiliato al clan Cappello-Bonaccorsi, il quale sarebbe risultato uno degli investitori in relazione ad alcuni carichi di marijuana. Il secondo gruppo, sempre capeggiato da Ranno, si occupava principalmente della vendita al dettaglio nelle piazze di spaccio locali, sfruttando i canali di approvvigionamento dell’altro gruppo. Tra i membri, Sebastiano Scalia e Salvatore Leanza erano responsabili della gestione della droga a livello locale.

Nel corso delle indagini sono stati sequestrati oltre 18 chili di cocaina, 41 chili di hashish e 50 chili di marijuana, e sono state arrestate 9 persone. Il giudice ha emesso misure cautelari personali per i 9 indagati, in quanto responsabili di associazione a delinquere finalizzata al traffico internazionale di stupefacenti, e ha disposto il sequestro preventivo di beni mobili e immobili per un valore complessivo di 485mila euro, ritenuto il profitto del traffico.

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