Il comprensorio jonico messinese mostra un quadro variegato nella gestione dei rifiuti, con alcune realtà che spiccano per i risultati raggiunti nella raccolta differenziata e altre che presentano ancora margini di miglioramento.
A tracciare un quadro dettagliato della situazione è il dossier siciliano “Comuni Ricicloni 2024” presentato da Legambiente, che ha analizzato i dati del 2023. Tra i 66 comuni siciliani con meno di 5.000 abitanti, spiccano i risultati di Mandanici, Antillo, Alì, Fiumedinisi, Casalvecchio Siculo, Pagliara e Roccafiorita, che hanno superato il 70% di raccolta differenziata, con punte dell’83,8% per Mandanici.
Risultati incoraggianti che dimostrano come anche nei piccoli comuni sia possibile raggiungere elevati standard di riciclo.
Passando ai comuni più grandi, ben otto centri del comprensorio jonico si sono classificati tra i 205 comuni ricicloni siciliani, superando la soglia del 65% di differenziata. Francavilla di Sicilia si conferma all’avanguardia, con il 79,3%, seguita da Furci Siculo (76,9%), Santa Teresa di Riva (75,5%), Alì Terme (75,4%), Nizza di Sicilia ( 75,1%), Roccalumera ( 72,1%).
È di pochi giorni fa la notizia che il comune santateresino ha sfondato quota 80%. Un risultato storico per l’amministrazione Lo Giudice, precursore nella riviera jonica della raccolta differenziata.
Malissimo Graniti che si colloca al quart’ultimo posto con il solo 22,4% e Motta Camastra (18,8%) al terz’ultimo. Tra i comuni che non hanno raggiunto la quota stabilita per legge c’è Limina, (61,5%), Letojanni (54,4%), Sant’Alessio Siculo (50,8%)
Messina, invece, ha ricevuto la Menzione Speciale “Storie di Economia Circolare”, un premio che celebra il percorso virtuoso intrapreso dalla città dello stretto nella raccolta differenziata e nella gestione sostenibile dei rifiuti. L’ambito premio è stato ritirato da Mariagrazia Interdonato, presidente di Messinaservizi Bene Comune.