Ieri sera i Carabinieri della Stazione di Mascali, supportati dai colleghi della Sezione Operativa della Compagnia di Giarre e dal personale della Sezione Investigazioni Scientifiche del Comando Provinciale – Reparto Operativo di Catania hanno tratto in arresto in flagranza per “omicidio” Giampiero Blanco., di anni 48, disoccupato, già gravato da precedenti di polizia per porto abusivo di armi e ricettazione, che avrebbe accoltellato con delle forbici un proprio conoscente, Antonio Raciti, 41enne, operaio edile.

Al riguardo, intorno alle ore 13 di ieri, la tranquilla quotidianità di Mascali è stata tragicamente interrotta da una lite dall’esito mortale, probabilmente scaturita a seguito di alcuni commenti che la vittima avrebbe rivolto all’omicida sulla onorabilità della propria figlia. In particolare, quest’ultimo sarebbe stato accusato di non essere un buon padre a causa delle amicizie della ragazza, ventiduenne, studente fuori sede. Da quanto emerso dalle indagini, già nella giornata dell’altro ieri i due uomini, che si conoscevano da tempo in ragione del fatto che vivono nello stesso quartiere, avrebbero avuto un diverbio per lo stesso motivo e verso l’ora di pranza, incontratisi nuovamente in via Roma a Mascali, avrebbero ripreso lo screzio interrotto l’altro ieri. Seppur inimmaginabile che un litigio per simili motivi avrebbe potuto avere un così tragico epilogo, a un certo punto il presunto assassino, in uno scatto d’ira, dopo aver afferrato delle forbici di medie dimensioni, che aveva con sé senza una precisa motivazione, avrebbe colpito ripetutamente al torace e al collo il 41enne, che ha quasi subito perso i sensi, venendo trasportato dopo alcuni minuti in un ospedale a Giarre.

Immediata l’attivazione dei Carabinieri della locale Stazione, che allertati da un passante, si sono subito recati sul posto, iniziando a ricostruire la dinamica degli eventi. Nel giro di pochi minuti i militari, grazie anche alla loro profonda conoscenza del territorio, hanno così compreso chi avrebbe potuto essere l’aggressore, facendo scattare le operazioni di ricerca a tappeto del soggetto, prima che potesse fuggire. Per prima cosa, i Carabinieri sono quindi velocemente accorsi verso l’abitazione dell’accoltellatore, trovandolo con indosso una maglietta inzuppata di sangue, quasi sicuramente della vittima, poiché lui era illeso. Messo in sicurezza, si è poi proceduto alle attività di perquisizione, che hanno permesso di recuperare le forbici utilizzate, per sua stessa ammissione, per il folle gesto. Sul posto sono quindi giunti anche i militari della Sezione Investigazioni Scientifiche, che hanno condotto il delicato sopralluogo e repertato, tra le altre, cose anche l’arma del delitto, con evidenti tracce ematiche.

Nel frattempo il ferito, raggiunto l’Ospedale di Giarre, è stato immediatamente portato in sala operatoria e sottoposto a diversi interventi chirurgici, nella speranza che potesse essere stabilizzato e condotto nel reparto di Chirurgia Vascolare dell’Ospedale Cannizzaro di Catania. Purtroppo, per il sopraggiungere di un’emorragia massiva, verosimilmente causata della lesione dell’arteria carotidea, è deceduto alle successive ore 17, mentre i medici stavano ancora tentando di salvarlo. L’arrestato è stato condotto nel carcere di Catania in piazza Lanza, in isolamento, a disposizione dell’A.G. La salma della vittima, invece, è stata traslata nell’obitorio del Policlinico di Catania per essere sottoposto a un esame autoptico da parte del medico legale.

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