Santa Teresa di Riva – Martedì 13 alle 21.30, nell’oratorio della Parrocchia Madonna del Carmelo, c’è stata la proiezione del Docufilm di Vincenzo Pergolizzi “L’ultimo degli U-boot e l’Angelo di Istanbul”.
Attraverso la testimonianza di un bambino, nato nello scantinato dei rifugiati ebrei dell’Austria, occupata nel 1938 e poi annessa dai nazisti tedeschi del Reich, il film narra la vicenda di Angelo Giuseppe Roncalli, nunzio apostolico in Turchia, non riconosciuto dal governo e futuro Papa Giovanni XXIII e fa emergere la sua grande umanità ed il suo coraggio con l’umiltà paziente di un autentico cristiano, dedito alla salvezza della vita degli ebrei perseguitati durante la Seconda Guerra Mondiale.

Varie ricerche e ricostruzioni storiche hanno documentato come Roncalli abbia potuto salvare tanti bambini e migliaia di persone, lottando in modo diplomatico contro le leggi razziali naziste con la bontà dell’uomo di fede che va oltre le istituzioni e le ragioni politico-giuridiche, mettendoci il cuore per il primato della vita sulla morte.

La serata si è avvalsa della presenza del regista Vincenzo Pergolizzi, originario di Milazzo ma bolognese di adozione. Filosofo, musicista, giornalista e regista ha aiutato l’attento pubblico intervenuto a comprendere il ruolo determinante, nel frangente di una immane tragedia storica, di un piccolo uomo di fede, ispirato da Dio, a svolgere il suo umile servizio di strumento di salvezza per i perseguitati, gli affamati, i derelitti. Inoltre, sollecitato da alcuni interventi ha delineato le caratteristiche spirituali ed umanitarie di Angelo Roncalli che ha dato con la sua opera missionaria un forte impulso di rinnovamento a tutta la chiesa, promuovendo il Concilio Vaticano Secondo.

La serata trascorsa con serenità in dialogo con il regista ha dato modo di approfondire la conoscenza di Papa Giovanni XXIII e di scoprire efficacia della sua umanità, dell’impegno nella solidarietà, della dedizione agli ultimi e della battaglia per la pace coniugata con la giustizia. La sua memoria adesso è un monito per tutti i cristiani impegnati a combattere il male che c’è dentro se stessi e promuovere il bene che dipende da ciascuno, dal carisma che si possiede, dal luogo dove si vive, dal servizio che si può svolgere per la gloria di Dio.

Un meritato grazie va a Carmelo Caspanello che ha tenuto insieme i momenti salienti della serata.
Sicuramente è stata una serata particolarmente interessante che ha toccato il cuore e la mente per una riflessione culturale a tutto tondo, che riguarda l’attualità della fede praticata e la direzione da perseguire sulla via della carità e della verità.

Il merito di tutto va alla perspicacia, la sapienza, l’attenzione e la dedizione del parroco Don Ettore Sentimentale che ha saputo offrire, in un tempo di deserto, questa fonte d’acqua dissetante e rinfrescante per un cammino di fede non occasionale, ma continuo, perseverante e mirato a fruttificare nel tempo e nello spazio dove si opera.

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