Massima attenzione viene rivolta, da parte del Comando Provinciale Carabinieri di Catania, alle attività di prevenzione e contrasto alla violenza di genere, anche attraverso la sua rete di monitoraggio, istituita dal 2014 su tutto il territorio nazionale e composta da militari formati e specializzati sulla delicata materia. In tale contesto, i Carabinieri della Stazione di Santa Maria di Licodia in mattinata, hanno arrestato un 26enne del posto, pregiudicato, per atti persecutori.

In particolare, erano circa le 9,30, quando la Centrale Operativa di Paternò, ricevuta la richiesta di aiuto di una donna, ha subito inviato una gazzella dell’Arma, già impiegata in un servizio di prevenzione dei reati in genere, nell’abitazione della signora, la quale era stata appena minacciata dall’ex convivente il quale, pur di entrare in casa sua, le aveva rotto il vetro della porta di ingresso. In quei concitati momenti, la profonda conoscenza del territorio e la consapevolezza che un tempestivo intervento in occasione di questi gravi eventi è fondamentale per salvaguardare l’incolumità delle vittime, ha permesso ai militari di raggiungere in un lampo il posto e, quindi, di evitare il peggio. Nel frangente, l’equipaggio ha trovato l’uomo chiuso all’interno della sua auto, parcheggiata proprio dinanzi casa della donna, quindi lo ha messo in sicurezza e perquisito.

La vittima, invece, appena ha visto i militari, è uscita per raggiungerli in strada, rassicurata dalla loro presenza, iniziando così a raccontare di essere stata insultata e minacciata dall’ex che pretendeva di entrare per parlarle. In particolare, la vittima, poi raggiunta da due vicini di casa che avevano assistito a tutta la scena, ha riferito ai Carabinieri che il 26enne aveva rotto la porta di ingresso dell’abitazione adoperando qualcosa che a lei sembrava un’arma, con il chiaro intento di aggredirla, e, per tale motivo, lei, terrorizzata, si era rifugiata all’interno, chiamando il 112 per chiedere aiuto.

Sentendosi ormai al sicuro grazie alla presenza dei militari dell’Arma, la signora ha iniziato a sfogarsi, raccontando la sua storia, che durava da almeno un anno, ovvero da quando la coppia si era separata e lui era andato a vivere in un’altra abitazione. Tuttavia l’uomo, non rassegnandosi alla fine della relazione, si sarebbe intromesso sempre nella sua vita, con appostamenti e pedinamenti, tanto che lei lo aveva denunciato qualche mese fa per atti persecutori e il Giudice lo aveva rinviato a giudizio. Raccolti, dunque, tutti gli elementi di prova a carico dell’aggressore, comprese le dichiarazioni dei testimoni, i Carabinieri lo hanno arrestato e posto a disposizione dell’Autorità Giudiziaria, che ne ha convalidato l’arresto e ordinato la misura cautelare in carcere.

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