Massima attenzione viene rivolta, da parte del Comando Provinciale Carabinieri di Catania, alle attività di prevenzione e contrasto alla violenza di genere, anche attraverso la sua rete di monitoraggio, istituita dal 2014 su tutto il territorio nazionale e composta da militari formati e specializzati sulla delicata materia.
In tale contesto, i Carabinieri della Sezione Radiomobile di Gravina di Catania, nel pomeriggio, hanno arrestato a San Pietro Clarenza, un 50enne pregiudicato, residente a Belpasso, per atti persecutori.
In particolare, erano circa le 16 quando la Centrale Operativa di Gravina di Catania, ricevuta la richiesta di aiuto di una signora che era stata appena minacciata dall’ex marito, il quale era riuscito a entrare in casa rompendo a calci la porta, ha subito inviato una gazzella dell’Arma, già impiegata in un servizio di prevenzione dei reati in genere, presso l’abitazione della donna.

In quei concitati momenti, la profonda conoscenza del territorio e la consapevolezza che un tempestivo intervento in occasione di questi gravi eventi è fondamentale per salvaguardare l’incolumità delle vittime, ha permesso ai militari della Sezione Radiomobile di raggiungere in un lampo il posto e, quindi, di evitare il peggio. Nel frangente l’equipaggio, avuto accesso alla villa, si è trovato di fronte all’uomo che stava parlando con alcuni vicini, intervenuti dopo aver sentito le urla della donna, una 41 enne del posto. Lei, invece, appena ha visto i militari è uscita di casa e li ha raggiunti in strada, rassicurata dalla loro presenza, iniziando così a raccontare di essere stata insultata e minacciata dall’ex durante una lite telefonica, in seguito alla quale lui l’aveva raggiunta in casa, dove si trovava con i 2 figli minorenni e un’amica.

In particolare, la vittima e la testimone hanno riferito ai militari che l’uomo aveva rotto la porta di ingresso dell’abitazione a calci, con il chiaro intento di aggredire la ex: “Apri questa porta che ti scanno, ti ammazzo, ti scippo la testa!”. A quel punto la donna si era rifugiata in un’altra stanza, chiusa da un cancelletto in ferro, mentre i figli tentavano di calmare il padre, senza però riuscirci perché il 50 enne, in preda a una furia incontenibile, non potendo raggiungere la signora, iniziava a rompere oggetti in casa, scaraventando anche in terra il televisore della cucina.

In effetti, quando la pattuglia ha ispezionato la casa, si è accorta che recava ancora i segni della furiosa reazione, con sopramobili rotti e disseminati ovunque sul pavimento e impronte di calci sulle porte delle stanze, oltre al monitor della tv in frantumi. Sentendosi ormai al sicuro grazie alla presenza dei militari dell’Arma, la signora ha iniziato a sfogarsi, raccontando la sua storia, che durava ormai da 6 anni, ovvero da quando la coppia si era separata e lui era andato a vivere in un’altra abitazione, durante i quali il marito aveva sempre cercato di intromettersi nella sua vita, appostandosi nei pressi della casa coniugale per accertarsi delle sue frequentazioni e creandole problemi per la gestione dei figli, insultandola e minacciandola continuamente. Raccolti, dunque, tutti gli elementi di prova a carico dell’aggressore, i Carabinieri lo hanno arrestato e posto a disposizione dell’Autorità Giudiziaria, che ne ha convalidato l’arresto e ordinato la misura cautelare degli arresti domiciliari.

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